24.5.2017 12:58

Esercito: Serracchiani, soldati all'estero difensori Patria

Palmanova, 24 maggio - "I nostri soldati all'estero sono autentici difensori della Patria". Così la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha salutato gli effettivi del Reggimento Genova Cavalleria 4° con sede a Palmanova, nel corso di una visita alla caserma Durli, dove è stata accolta dal generale Ugo Cillo, comandante della Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli, e dal colonnello Angelo Di Domenico, comandante del Reggimento, accompagnata dal sindaco di Palmanova, Francesco Martines.


"I tragici eventi di questi giorni - ha sottolineato Serracchiani - ci confermano quanto sia alta la necessità di difesa. Le missioni di questi nostri soldati all'estero, in particolare il recente impegno in Libano, sono non solo motivo di orgoglio per la nostra regione ma il reale segno di una presenza strategica e di un'attività importantissima che fa dei nostri soldati una parte della nostra Patria in una zona a rischio dove cerchiamo di portare pace e aiuto alle popolazioni presenti".

La presidente, dopo aver passato in rassegna il picchetto d'onore, ha assistito all'alzabandiera nel piazzale della caserma dove erano schierati trecento militari, uomini e donne del reggimento, ai quali Serracchiani si è rivolta definendoli "bene prezioso della comunità, a cui va la gratitudine di quanti vivono in pace perché voi tenete lontana la guerra". Nel suo intervento, la presidente ha rivolto parole di orgoglio e gratitudine a "quella parte del popolo italiano in armi cui è affidata la difesa della Nazione, delle nostre leggi democratiche come dei nostri focolari". "A chi è investito di una carica pubblica - ha aggiunto Serracchiani - spetta il dovere di escogitare ogni possibile soluzione, apprestare tutte le prevenzioni affinché sia evitato lo spargimento di prezioso sangue umano".

La presidente ha quindi rivolto un pensiero ai due militari della Brigata Ariete accoltellati a Milano da un terrorista islamico e alle vittime dell'attentato di Manchester, al cui sindaco ha inviato un messaggio invitandolo "a tener duro in questo difficile momento. Mai come ora - ha scandito la presidente - è necessario alzare al massimo le nostre necessità di intercettare le minacce prima che colpiscano". Il comandante Di Domenico ha sottolineato il privilegio di un legame tra il Reggimento e le istituzioni regionali, declinato in un duplice momento di incontro, la visita odierna di Serracchiani a Palmanova e la visita in Libano di una delegazione di sindaci guidata dal presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, nel mese di aprile. La missione in Libano è stata al centro del briefing mattutino tra la presidente e i vertici militari, in cui è stato fatto un quadro del teatro geopolitico in cui si è mossa, dal 20 ottobre al 2 maggio, la task force Genova impegnata nella missione Leonte XXI, alle dirette dipendenze del Comando Unifil Sector West e coordinata dal generale Cillo. Il contingente italiano è stato responsabile di un'area di operazioni di circa 180 chilometri quadrati, comprendente 19 municipalità e circa 280mila abitanti libanesi, oltre a 65mila palestinesi e circa 28mila siriani. Fulcro dell'attività il monitoraggio della Blu Line, la delicatissima linea di demarcazione che separa il Libano da Israele. Un'area particolarmente sensibile dove, oltre alla presenza di campi minati israeliani che minacciano la vita dei tanti civili che tentato di oltrepassare la linea, è forte anche la pressione sugli equilibri amministrativi derivante dal vicino conflitto siriano.

Le attività di cooperazione hanno avuto ricadute dirette anche sulla popolazione civile, con numerose opere in campo sanitario rese possibili dalla donazione di macchinari e attrezzature mediche. La presenza militare è stata di supporto, inoltre, ad attività di formazione ed educazione presso scuole, associazioni giovanili, organizzazioni femminili e orfanotrofi. Il prossimo 26 maggio, a Gorizia, si terrà la cerimonia di saluto al contingente appena rientrato dal Libano a cui parteciperà anche il sindaco della municipalità libanese di Tyro.

ARC/SSA/fc