Bini: rispettate specificità territorio con senso responsabilità
Codroipo (Ud), 24 ago - "Una soluzione che rispetta le volontà
del territorio ed alla quale questa Amministrazione regionale fa
da garante per dare al sistema delle imprese risposte mirate a
esigenze diverse".
Lo ha affermato oggi a Villa Manin di Passariano (Codroipo, Ud)
il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga,
nel corso della presentazione dell'accordo per la Camera di
Commercio unica "di transizione" di Udine e Pordenone.
Come ha sottolineato lo stesso Fedriga, la regia della Regione si
è basata sul rispetto e il riconoscimento dell'autonomia degli
enti camerali e dei loro associati.
"Per questo - ha spiegato Fedriga, introducendo quella che sarà
la seconda fase del percorso - abbiamo già avviato la richiesta
al Governo di avere la competenza in materia, affinché Udine e
Pordenone decidano come meglio organizzarsi".
Il riferimento è alla riattivazione della Commissione paritetica
e all'ottenimento da parte dello Stato della competenza regionale
sulle Camere di commercio che, una volta ricevuta, potrebbe veder
determinato un riordino con tre enti: Venezia Giulia, Udine e
Pordenone.
"Di sicuro - ha affermato Fedriga - non sarà la Regione a dire
alle associazioni datoriali come fare perché credo che debbano
essere le stesse aziende a decidere come meglio organizzarsi".
Sia il presidente della Camera di commercio di Udine, Giovanni Da
Pozzo, che il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo
Agrusti, hanno riconosciuto il ruolo determinante svolto dalla
Regione attraverso l'azione del governatore Fedriga nell'opera di
mediazione e di dialogo che ha favorito il raggiungimento
dell'accordo.
Da parte sua, l'assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio
Bini, ribadendo il senso di responsabilità dimostrato dai
protagonisti dell'intesa, ha detto che l'obiettivo della Regione
è stato conseguito attraverso il rispetto delle specificità del
territorio, aiutando in questo modo le imprese a trovare una
nuova casa "grazie all'unione di due forze".
Declinando infine l'esperienza delle Camere di commercio alla
prossima riforma degli enti locali, il governatore ha concluso
ribadendo la necessità di ridare una rappresentanza istituzionale
elettiva ai territori "non con 18 miniprovince" ma attraverso una
nuova architettura che ridistribuisca le competenze di erogazione
e gestione a un corpo intermedio, lasciando alla Regione le
politiche di alta programmazione.
ARC/GG/fc