Prot.civile quantifica danni a infrastrutture per 500 mln euro
Tolmezzo, 2 nov - "Recepisco la richiesta di stato di emergenza
nazionale consegnatami dal governatore Fedriga. Ora faremo la
nostra istruttoria e la proporremo al Consiglio dei ministri
assieme a quelle pervenute da Veneto e Liguria che con il Friuli
Venezia Giulia sono le tre regioni maggiormente colpite dagli
eventi eccezionali di maltempo".
Lo ha affermato il capo del dipartimento nazionale della
Protezione civile Angelo Borrelli al termine dell'incontro a
Tolmezzo con i vertici della Regione Fvg, i volontari e i sindaci
dei comuni colpiti dal maltempo.
La prima valutazione effettuata dai tecnici della Protezione
civile regionale ha quantificato in circa 500 milioni di euro i
danni occorsi alle sole infrastrutture pubbliche.
"Una valutazione che ha un impatto enorme sull'economia e sulla
vita quotidiana delle famiglie del Friuli Venezia Giulia", ha
affermato Fedriga rivolgendosi a Borrelli.
Ripercorrendo le tappe della gestione dell'emergenza, il
governatore ha voluto sottolineare come la popolazione ha reagito
con lucidità, muovendosi all'unisono con i volontari e le
istituzioni.
"Forse c'è stata un'attenzione meno forte dei media sulla nostra
regione ma ne dobbiamo essere orgogliosi: qui i fatti drammatici
sono stati evitati grazie alla capacità nel gestire l'emergenza
che contraddistingue il nostro sistema di protezione civile e
alla prontezza della nostra gente che, senza piangere e con la
testa alta, si è data subito da fare".
Attivati i primi interventi di emergenza con forze e risorse
regionali e riscontrata l'impossibilità di affrontare le
conseguenze provocate sul territorio regionale dagli eccezionali
eventi atmosferici con i mezzi e i poteri ordinari e straordinari
di cui dispone la Regione, oggi il governatore ha rappresentato a
Borrelli "l'urgente necessità che sia dichiarato lo stato di
emergenza nazionale".
Nel corso dell'incontro, a cui hanno preso parte anche gli
assessori regionali alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, e
alle Finanze, Barbara Zilli, è stato il vicegovernatore con
delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, a fare il
bilancio della situazione e a elencare le principali criticità,
non senza prima ringraziare la macchina dei soccorsi che ha visto
impegnati oltre 1000 volontari di protezione civile operativi al
fianco di centinaia di Vigili del Fuoco e delle Forze dell'ordine
per il soccorso della popolazione. Anche il Corpo Forestale ha
attive sul territorio 12 squadre per un totale di 70 operai
forestali che lavorano assieme al personale delle stazioni. Da
una prima e ancora incompleta stima, il legname abbattuto in
questi giorni è di oltre 800mila metri cubi, più di tre volte la
massa che viene normalmente raccolta in un anno.
Ora le due maggiori criticità, ha reso noto Riccardi, restano il
totale ripristino della transitabilità delle strade e la
riattivazione delle utenze residenziali rimaste in black out
elettrico (nel momento di picco sono state 26 mila) che, ad oggi,
sono ancora 1600.
Il direttore della Protezione civile regionale, Amedeo Aristei,
ha sottolineato come gli allerta diramati dal sistema regionale
integrato di protezione civile, che vede la collaborazione
proficua delle forze dello Stato e della Regione, hanno
contribuito a evitare vittime e feriti.
A seguito delle verifiche effettuate dai tecnici, permane
comunque lo stato di pericolosità in conseguenza ai danni
provocati alla viabilità, al reticolo idrografico e ai manufatti
di difesa idraulica del territorio, con particolare attenzione ai
bacini dei fiumi Tagliamento e Cellina Meduna.
ARC/EP/fc