Trieste, 8 mar - "Stiamo organizzando tutto il sistema
dell'assistenza sia per quanto riguarda l'accoglienza sia per le
prestazioni sanitari da garantire ai profughi che fuggono
dall'Ucraina e il sistema regionale sta garantendo un forte
supporto a quello nazionale. Dall'inizio della guerra sono
transitate dai confini del Friuli Venezia Giulia circa 12mila
persone, considerando solo i passaggi monitorati e non quelli
avvenuti con mezzi privati. La gran parte dei profughi hanno
proseguito il proprio viaggio verso zone e al momento sono 700 le
persone rimaste nella nostra regione, tra sistema
dell'accoglienza e alloggi privati".
Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano
Fedriga relazionando in Consiglio regionale in merito
all'evoluzione della crisi umanitaria causata dalla guerra in
Ucraina.
"Stiamo organizzando una rete che garantisca quanto richiesto dal
Ministero della Salute: l'esecuzione di tamponi e vaccini per il
Covid-19 e anche la copertura che per gli altri vaccini necessari
nel caso i profughi non li avessero effettuati - ha chiarito
Fedriga -. Si tratta di un sistema complesso, che si complica
ulteriormente se vengono individuati casi di positività al
coronavirus, con la necessità di procedure d'isolamento, ma la
Regione, la Protezione civile e il servizio sanitario si stanno
impegnando al massimo".
Il governatore ha quindi sottolineato che "l'hub della Protezione
civile di Palmanova è stato individuato come centro di
coordinamento per gli aiuti che vengono portati alla popolazione
in guerra e i volontari della Protezione civile sono già
impegnati in due missioni, partite nel primo pomeriggio, per
garantire supporto logistico e l'approvvigionamento di materiale
sanitario alla popolazione nei territori in prossimità del
confine Ucraino".
Fedriga ha chiarito che "allo stato attuale non è prevista la
creazione di hub sanitari sui confini, ma è fondamentale che il
Friuli Venezia Giulia, dove si riversa la gran parte dei
profughi, continui a ricevere adeguato supporto nella gestione
dell'emergenza. Oltre al tema dell'accoglienza c'è infatti
l'aspetto sanitario, il quale è affidato a persone che negli
ultimi due anni hanno combattuto, e continuano a farlo, la
pandemia e che oggi sono impegnate anche per il recupero delle
prestazioni rallentate dall'emergenza pandemica".
Il governatore ha poi spiegato che "la comunità regionale sta
dando prova di grande generosità. Molti cittadini si sono offerti
di dare ospitalità ai profughi e alcune imprese si sono anche
offerte di dare loro lavoro. Si tratta di un passaggio importante
perché ci permette la pianificazione di un percorso che, in
futuro, consentirebbe a molte persone di uscire dal sistema
dell'accoglienza e di inserirsi in un processo di integrazione
virtuosa".
ARC/MA/pph