Il governatore del Friuli Venezia Giulia al Meeting di Rimini:
serve cambiare modello a fronte di denatalità e invecchiamento
delle persone
Pordenone, 23 ago - "Il futuro del welfare e della sanità
dipendono molto anche dalle scelte di responsabilità dei
territori. E in questo senso l'autonomia differenziata è
responsabilità che può solo migliorare il percorso verso
prestazioni più efficaci. Perché se noi non diamo la
responsabilità ai territori è sempre colpa di qualcun altro,
Stato, Regione o Comune. Non è vero che finanziando la competenza
attraverso la compartecipazione al gettito i territori con meno
gettito sono penalizzati, perché semplicemente la
compartecipazione verrà strutturata rispetto al costo del
servizio erogato e in rapporto si misurerà il gettito fiscale che
resterà sui territori. Non deve esserci preoccupazione da questo
punto di vista e questa dovrebbe essere una battaglia di tutti
per dare migliori servizi ai cittadini".
Lo ha detto questa sera il governatore del Friuli Venezia Giulia
e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano
Fedriga, partecipando al Meeting di Rimini 2024 nell'ambito del
talk "Vivere di più, vivere meglio? Il welfare al bivio", a cura
della Fondazione per la sussidiarietà. Al confronto hanno
partecipato anche Lucia Albano, sottosegretario ministero
dell'Economia e delle Finanze; Stefano Bonaccini,
europarlamentare; Pierciro Galeone, direttore Ifel (Istituto per
la finanza e l'economia locale).
In precedenza, il governatore era intervenuto sul tema dello
squilibrio nelle risorse del welfare tra previdenza e assistenza.
"È ormai necessario arrivare - ha detto Fedriga - a una vera
grande riforma: dividere quello che è previdenza da quello che è
assistenza. Dentro al mondo delle pensioni oggi ci sono
trattamenti troppo diversi, andrebbero separate e quindi
considerate welfare tutte le integrazioni pensionistiche di tipo
socio-assistenziale".
Rispetto alla sanità, Fedriga ha poi sottolineato: "A fronte del
forte cambiamento sociale, dato in particolare dalla denatalità e
dall'invecchiamento della popolazione, è necessario e urgente
cambiare il modello sanitario. La sanità del territorio - ha
proseguito Fedriga - sta pienamente all'interno del welfare ed è
qui che bisogna cominciare a utilizzare anche le nuove
tecnologie, penso alla telemedicina, per colmare il gap di
personale, soprattutto infermieristico, che proseguirà anche nei
prossimi anni. Così come è necessario dire la verità sulla
carenza dei medici. Parlare di eliminazione del numero chiuso
nelle università di medicina è profondamente sbagliato. Perché,
stando ai dati, dal 2027 - ha sottolineato il governatore -
avremo più laureati in medicina rispetto al numero di medici che
andranno in pensione. Avremo invece il dramma della carenza di
infermieri e paradossalmente, sempre secondo i dati, se si
aumentano i posti in Medicina si creerebbe la fuga dalle facoltà
di Infermieristica verso quelle di Medicina aggravando così il
problema della drammatica carenza di infermieri".
ARC/LIS/pph