21.5.2013 10:14

PROGRAMMA SERRACCHIANI: NUOVA DIMENSIONE GLOBALE PER IL FVG

Trieste, 21 mag - La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha presentato oggi al Consiglio regionale il suo Programma di Governo per la corrente legislatura. Un Programma, ha sottolineato, che per dare un futuro al Friuli Venezia Giulia come Regione autonoma a statuto speciale deve ''imboccare con decisione la strada del cambiamento''. ''È perciò viva in me la speranza che in quest'Aula tutti vogliano seguire con coerenza questo indirizzo e che, nel perseguire il bene comune, si abbandonino le posizioni preconcette e gli artifici ideologici, e si apra un confronto schietto e pragmatico fra le proposte che sapremo mettere in campo''. La presidente ha quindi delineato la situazione internazionale ed europea, contraddistinta da una crisi epocale che sta modificando profondamente gli equilibri dell'economia mondiale e che mette in discussione il ruolo dell'Europa. ''Un continente, l'Europa, che si trova oggi più isolato, più debole e più incerto di quanto mai lo fu nel dopoguerra. Le ricchezze crescono e affluiscono in altre parti del mondo, la sponda mediterranea è fuori da un vero orizzonte progettuale, con la Russia e gli altri Stati ex sovietici il livello dell'interlocuzione non si alza sopra le questioni d'interscambio commerciale, e anche gli Stati Uniti guardano all'Unione europea con interesse decrescente. Intanto, nel cuore di questo continente, sorgono movimenti euroscettici e tentazioni autoritarie di cui pensavamo di aver smarrito le tracce: coltivano la speranza illusoria che sia possibile salvarsi facendo tutto da soli, anzi isolandosi e rinchiudendosi''. ''La verità è che da soli saremo travolti'', ha invece affermato la presidente Serracchiani. ''È vero per l'Europa, come per l'Italia, che patisce più di altri il peso delle riforme mancate, della modernizzazione incompiuta, dell'inceppamento del rapporto tra la rappresentanza democratica e le esigenze dei cittadini. Il sistema Paese nel suo complesso è messo di fronte a una prova altissima, che non concede appello''. ''Anche la nostra regione, piccola di dimensioni ma non di ambizioni, deve dunque misurarsi con questa nuova dimensione globale, con la coscienza che possiamo giocare un ruolo non secondario: la nostra posizione, le nostre caratteristiche specifiche, possono rivelarsi ancora una volta l'opportunità che ci viene offerta dalla storia. Come l'autonomia e la specialità sorsero dall'amputazione territoriale pagata alla sconfitta di una guerra sciagurata, come la crescita prepotente si ebbe rinascendo dalle macerie del terremoto. La prova di oggi è forse più subdola, ma ha gli stessi caratteri di spartiacque''. ''Impegno dunque me stessa, e a tutto il Consiglio chiedo lo stesso impegno - ha indicato la presidente - a lavorare con questo spirito e con questo obiettivo, misurando le nostre azioni con il metro del bene comune e sulla base dell'idea di futuro verso cui vogliamo portare il Friuli Venezia Giulia''. ARC/RM