16.9.2013 19:29

SHOAH: SERRACCHIANI, LE LEGGI RAZZIALI HANNO LACERATO IL TESSUTO SOCIALE DEL FVG

Trieste, 16 set - ''Le leggi razziali, con la Shoah che hanno nei fatti favorito, hanno provocato un impoverimento irreversibile della ricchezza sociale di Trieste e della regione''. Così, puntando all'essenza di una perdita che ha riverberato i suoi effetti sulla storia e sul tessuto umano e sociale del Friuli Venezia Giulia, la presidente della Regione Debora Serracchiani ha evidenziato gli effetti diretti e terribili di un evento che oggi è stato ricordato nella Sala colma di pubblico del Consiglio comunale di Trieste. Mussolini scelse Trieste, il 18 settembre e la celebrazione dei vent'anni dalla fine della Grande Guerra per annunciare le leggi razziali, che qualche mese dopo sarebbero state approvate dal Consiglio dei Ministri. Un vulnus che per la presidente ''ha avuto un duplice significato: l'inizio di un sentiero oscuro per tanti nostri concittadini e la ferita morale contro la coscienza civile del popolo italiano''. Il tempo, il consolidarsi della democrazia, il lavoro di storici e testimoni hanno contribuito a rimarginare la ferita, ma il danno è rimasto perché ''le leggi antiebraiche hanno rappresentato prima di tutto una lacerazione del ricco tessuto connettivo della città''. Da presidente della Regione, Debora Serracchiani si è inchinata ''alle terribili sofferenze subite dagli ebrei del nostro capoluogo, e alla forza vitale con cui l'attiva presenza della Comunità continua a manifestarsi'', ricordando peraltro che non solo Trieste è stata depredata della sua Comunità ebraica. La presidente ha infatti ricordato i rastrellamenti della notte del novembre 1943 a Gorizia e le due cittadine di Cividale, deportate per motivi razziali nell'aprile 1944 e ricordate sulla Lapide della Sinagoga di Gorizia. ''Oggi - ha aggiunto la presidente - il Friuli Venezia Giulia è una regione che guarda avanti, che ha saputo ritrovare la sua autentica vocazione di terra di passaggio e contaminazione e Trieste rimane la città più europea d'Italia''. ''Nella riscoperta e nel rilancio della sua vocazione - ha concluso la presidente - il Friuli Venezia Giulia fa tesoro di tutta la sua storia, la offre alle generazioni future e, con reverenza, anche ai concittadini e fratelli ebrei, con la sanzione che quanto abbiamo visto 75 anni fa non sarà mai più''. Assieme alla presidente è intervenuto il sindaco di Trieste Roberto Cosolini che ha evidenziato, accanto alla tragedia che decimò la comunità ebraica, ''le persecuzioni nei confronti dei cittadini di nazionalità slovena e croata'' e si è appellato affinché dalla paura del diverso ''non derivi l'intollerabile pretesto per cercare nuovi nemici e colpevoli''. Di seguito hanno parlato la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, che ha ricordato come competa alle istituzioni il compito della difesa dei diritti, i presidenti della Comunità ebraica giuliana Alessandro Salonichio e dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna, ed il professor Michele Sarfatti, del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano. ARC/LVZ