23.11.2013 10:09

ITALIA-RUSSIA: SERRACCHIANI, NUOVI "SPAZI" ANCHE PER IL FVG

Trieste, 23 nov - ''Il Friuli Venezia Giulia guarda con attenzione al vertice bilaterale Italia-Russia che Trieste ospiterà martedì prossimo nel Palazzo della Regione. Dal rilancio della cooperazione tra il nostro Paese ed una Nazione che per il Friuli Venezia Giulia rappresenta un mercato grande e molto spesso 'inesplorato', ci attendiamo possano sorgere nuovi spazi per il nostro sistema economico e produttivo''. ''Ma dobbiamo arrivare preparati a queste nuove possibili prospettive di sviluppo'', osserva oggi la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani salutando il prossimo summit italo-russo e la presenza a Trieste dei due premier, Enrico Letta e Vladimir Putin. ''Se vogliamo infatti che da una rafforzata cooperazione bilaterale tra l'Italia e la Russia ne benefici la nostra regione, occorre puntare su fattori-cardine quali ricerca, innovazione, internazionalizzazione, export e promozione del prodotto, anche turistico: solo in questo modo - sottolinea la presidente Serracchiani - potremo sfruttare le potenzialità che il mercato russo ci offre e ci propone''. Un mercato che oggi per il Friuli Venezia Giulia significa un export manifatturiero pari a 135,8 milioni di euro (periodo gennaio-giugno 2013), seppur in calo rispetto ai primi sei mesi 2012 (163,8 milioni di euro). Dal punto di vista merceologico le principali macro-categorie di prodotti esportati in Russia sono state, nell'ordine, i ''macchinari e le apparecchiature'' (con un volume di oltre 55 milioni di euro), i ''mobili per la casa e l'ufficio'' (33,7 milioni di euro), gli ''apparecchi elettrici'' (18,9 milioni di euro), i ''metalli di base e prodotti in metallo'' (10,3 milioni di euro). Si debbono poi segnalare, anche grazie alle sinergie attivate nell'ambito del foro economico bilaterale denominato ''Task force italo-russa sui distretti e le PMI'', la nascita di sette rilevanti joint-venture nel campo siderurgico, degli impianti di aerazione, dei macchinari per l'agricoltura, dell'alimentare, delle macchine utensili e del leasing. Secondo gli esperti, i settori più ''caldi'' d'interesse russo nel Friuli Venezia Giulia - accanto a quelli metalmeccanico, siderurgico ed edile - sono certamente l'agroalimentare (e non solo la produzione vinicola), i macchinari specializzati (di certo il settore delle macchine agricole) e la filiera dell'''abitare'' (legno-arredo). Senza peraltro dimenticare il settore turistico, che ha visto un aumento dell'affluenza di turisti russi attestato su un +16 per cento (dati 2012 sul 2011). Le ''notti di presenza'' in regione sono passate dalle oltre 51.000 del 2007 alle 138.000 del 2012, di cui oltre 88.000 a Lignano Sabbiadoro. ''Manifatturiero e turismo rappresentano dunque per il Friuli Venezia Giulia sicuri testimonial del nostro 'made in FVG' - rileva la presidente Serracchiani - che vogliamo ulteriormente incrementare credendo di possedere i margini di sviluppo per andare incontro al gigante Russia''. ARC/RM