10.2.2014 12:47

GIORNO RICORDO: SERRACCHIANI, LEGGE E CELEBRAZIONI SONO IMPORTANTI

Trieste, 10 feb - "Nel decimo anniversario della promulgazione della Legge che istituisce il Giorno del Ricordo veniamo alla Foiba di Basovizza con uno spirito sempre più responsabile e partecipe. Vedo con commozione le associazioni degli esuli, penso alle file dei protagonisti che sono destinate ad assottigliarsi, e allora mi convinco con più forza dell'importanza di questa legge e delle celebrazioni. Le istituzioni devono raccogliere il testimone del ricordo, portarlo con rispetto e trasmetterlo ai giovani".
E' il commento della presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che oggi ha preso parte alla cerimonia solenne alla Foiba di Basovizza (TS), sull'altopiano carsico, che ha aperto questa mattina le celebrazioni del Giorno del Ricordo, che per legge della Repubblica dal 2004 commemora le vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata.
"Le parole dello storico Raul Pupo sono perfette", a aggiunto Serracchiani: "questa è 'una piccola terra in cima all'Adriatico nelle quale si sono condensate alcune delle esperienze più tipiche e devastanti della contemporaneità nel Vecchio continente'. E gli Esuli e le Foibe sono un'espressione tragica di questa devastazione. Le sento mie proprio mentre si riaccendono pericolosi focolai nei Balcani, a ricordarci che siamo ancora sulla soglia di un terre e popolazioni che hanno disperato bisogno di pace".
Alla cerimonia di Basovizza hanno preso parte autorità civili, militari e religiose che hanno reso omaggio alla vittime delle foibe. Una onorificenza del Presidente della Repubblica è stata consegnata a Sergio Bavdaz, figlio di Giuseppe, ucciso in un attentato a Monfalcone (Gorizia).
Una santa messa è stata celebrata dal vescovo di Trieste, monsignor Gianpaolo Crepaldi, il quale, citando anche alcune parole di Papa Giovanni Paolo II, ha sottolineato come "le tragiche esperienze devono far coltivare in noi la consapevolezza del rispetto della dignità umana".
Secondo il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, a dieci anni dal primo Giorno del Ricordo che commemora le vittime delle Foibe e l'esodo giuliano dalmato si può ormai affermare che "questa tragedia fa parte della storia d'Italia. La città vive questo momento con emozione e spirito di pacificazione e concordia".
Nel pomeriggio alla Foiba di Basovizza si recherà anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, per deporre una corona al monumento nazionale.
ARC/PPD