19.6.2014 16:57

SERVITÙ MILITARI: SERRACCHIANI, CAMBIO DI PASSO CON LE FORZE ARMATE

Un Protocollo con il Ministero della Difesa che conferma una rinnovata collaborazione. Le servitù militari diventano anche un’opportunità per arrivare a un rapporto costruttivo con le comunità locali, per tutelare il territorio e promuovere la ricerca e l’innovazione.

Trieste, 19 giu - "Questa Conferenza ha rappresentato un'opportunità per il Friuli Venezia Giulia, un'occasione per riaffermare un cambio di passo nei rapporti che stiamo costruendo con le Forze Armate". Lo ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani intervenendo oggi a Roma, nella Città militare della Cecchignola, alla seconda Conferenza nazionale sulle Servitù militari.

"Il dialogo aperto con le Forze Armate - ha spiegato la presidente - ci permetterà di lavorare al Piano paesaggistico, di recuperare aree ma anche di stabilire una sinergia su alcuni progetti che siamo riusciti a costruire coinvolgendo il nostro tessuto socio-economico, con la collaborazione delle Università di Trieste e Udine, del Sincrotrone, dell'OGS, dei Consorzi industriali. Sono progetti nei quali crediamo. Insomma, investiamo nella ricerca scientifica e nell'innovazione e recuperiamo una parte del territorio".

In occasione della Conferenza, la presidente ha infatti sottoscritto con il ministro della Difesa Roberta Pinotti un Protocollo d'intesa con l'obiettivo di avviare una collaborazione per l'utilizzo delle aree militari anche per progetti di interesse delle comunità locali, in modo da attenuare i vincoli delle servitù militari. "Questo Protocollo - ha detto la presidente Serracchiani - può sicuramente diventare un modello da estendere anche ad altri ambiti della Difesa, nel rapporto con la Regione e con gli Enti locali".

Con l'Accordo siglato oggi, si prevede anche lo sviluppo congiunto di attività di ricerca tecnico-scientifica con particolare riferimento alle tecnologie duali (di impiego sia civile che militare), in modo da concorrere all'assegnazione di finanziamenti comunitari. Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni italiane con maggiore presenza di attività militari. Le aree addestrative attualmente utilizzate sono una ventina, di cui sei ricadono in Zone speciali di conservazione. Sui temi della tutela ambientale è aperto un tavolo tra Regione e Comando Esercito Friuli Venezia Giulia.

ARC/PF