9.7.2015 12:52

REGIONI: SERRACCHIANI A MATTARELLA, LA SPECIALITÀ NON È UN PRIVILEGIO

"Sento l'obbligo di confermare che la specialità è e deve essere equità e rigore". La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani è intervenuta a nome delle Regioni a Statuto speciale all'incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tenutosi questa mattina al Quirinale

Trieste, 9 lug - La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, è intervenuta a nome delle Regioni a Statuto speciale all'incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tenutosi questa mattina al Quirinale. "Sento l'obbligo di confermare che la specialità è e deve essere equità e rigore" ha affermato la presidente, ricordando come "negli ultimi anni si è attuata una diminuzione delle entrate e della capacità di spesa, conseguente alle manovre statali di stabilizzazione della finanza pubblica, mantenendo comunque in capo alle Regioni speciali le funzioni attribuite".

"Siamo consapevoli - ha aggiunto Serracchiani - che i tagli e il rigore erano e sono necessari, e che le Regioni non possono sottrarsi a tale obbligo di contribuire al risanamento del Paese, al pari di tutte le altre realtà, ma è innegabile che il contributo richiesto per il risanamento della finanza pubblica è divenuto rilevante. Sarebbe stata forse opportuna una più ampia valutazione di merito secondo i canoni di efficienza, efficacia ed economicità, anche valorizzando adeguatamente lo sforzo avviato dalle Regioni per un generale contenimento della spesa pubblica".

Secondo la presidente della Regione, "oggi si può puntare ad ottenere nuove competenze, importanti per lo sviluppo delle comunità regionali, solo assumendosi responsabilità dirette e amministrando al meglio le risorse disponibili. In questo senso la specialità costituisce un valore aggiunto non solo per noi ma anche per lo Stato. Come amministratori della cosa pubblica dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, contribuendo alla gestione di un Paese che necessita di profonde riforme, ora avviate".

"La devoluzione, il decentramento politico devono venir realizzati dando spazio al dialogo, nel rispetto reciproco e nella leale collaborazione tra i poteri pubblici" ha proseguito Serracchiani. "Il giudice costituzionale, in più occasioni, ha affermato che le relazioni fra lo Stato, le Regioni e le autonomie locali devono essere improntate a criteri di parità e di lealtà reciproca. La specialità dunque non è un privilegio, come talvolta sostenuto, ma un valore che può contribuire all'ammodernamento del Sistema-Paese".

"L'apertura di un tavolo di confronto unitario tra il Governo e le cinque Regioni a statuto speciale rispetto al processo di aggiornamento costituzionale dei rispettivi statuti, viene incontro alle esigenze nuove cui è necessario rispondere" ha concluso la presidente. "Nella convinzione che le Regioni speciali saranno tutte partecipi di questo processo di riforma, credo altresì che l'efficacia della revisione sarà tanto maggiore quanto saranno considerate e rispettate le peculiarità dei diversi territori. Come in ogni circostanza della vita, istituzionale e personale, la responsabilità e il buon esempio rimangono condizioni indispensabili per perseguire un progetto che ha come fine il bene comune".

ARC/RU