28.9.2015 14:03

EXPO: SERRACCHIANI, WELFARE FVG SI BASA SUL PATTO, NON SU ELEMOSINA

La misura di sostegno attivo al reddito "è un Patto tra la Regione e la persona che deve impegnarsi a migliorare le sue condizioni di vita" ha detto la presidente al convegno La famiglia: dove mangia, come vive, all'EXPO di Milano.

Milano, 28 set - La misura di sostegno attivo al reddito, attuata per prima dal Friuli Venezia Giulia, "è un Patto tra la Regione e la persona che deve impegnarsi a migliorare le sue condizioni di vita" e "non è né elemosina né assistenza".

Così la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha riassunto il provvedimento di Welfare regionale ai partecipanti nazionali e internazionali al convegno La famiglia: dove mangia, come vive promosso oggi all'EXPO di Milano da Assindatcolf (Associazione sindacale nazionale dei datori di lavoro domestico) nel Padiglione dell'Unione Europea.

Serracchiani, relatrice nel secondo panel, ha spiegato le caratteristiche del modello sociale offerto dal Friuli Venezia Giulia nel contesto di una società italiana ed europea che cambia nel segno dell'invecchiamento e di una graduale modifica delle reti parentali.

Il modello, che connette le Politiche sanitarie a quelle sociali, ha richiesto "uno sforzo prima ancora culturale". "La Sanità del Friuli Venezia Giulia è buona, con punte di eccellenza - ha rilevato la presidente - ma aveva bisogno di un riadattamento perché risaliva agli Anni Novanta, con 17 ospedali pubblici chiamati a fare di tutto e di più", mentre ora si tratta di "non scaricare sulle famiglie i problemi del territorio".

Per questo motivo, il Friuli Venezia Giulia, seconda regione per anzianità dopo la Liguria, doveva "ridurre i punti nascita ma accrescere tutto ciò che serve per fronteggiare l'invecchiamento della popolazione".

Serracchiani ha insistito anche sulla necessità di accompagnare la riqualificazione delle Politiche sociosanitarie con una rimodulazione della formazione degli operatori. Nel convegno Assindatcolf (Associazione costituita da Confedilizia per raccordare Politiche della Casa e della Famiglia) si sono concentrati numerosi contributi.

Il tema del welfare familiare nelle politiche nazionali ed europee è stato affrontato, tra gli altri, da Marie Béatrice Levaux, presidente di EFFE (European Federation for Family Employment). L'esigenza di potenziare in Europa l'assistenza domiciliare ha "uno spazio altissimo", secondo Luigi Morgano, vicepresidente dell'Intergruppo Invecchiamento attivo del Parlamento Europeo.

È toccato alla sociologa Carla Facchini dell'Università Milano Bicocca tratteggiare i grandi numeri dell'invecchiamento che detta le regole del nuovo welfare. Tra i 60 e i 70 anni, in Italia, il 7-10 per cento della popolazione accusa problemi di salute, mentre dopo i 70 anni ciò vale per il 26 per cento degli uomini e per un terzo delle donne. Sopra gli 80 anni le disabilità investono il 70 per cento della popolazione.

Nel convegno, moderato dal presidente di Assindatcolf Renzo Gardella con il vicepresidente Andrea Zini, il tema alimentare è stato focalizzato dall'assessore all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna Simona Caselli. "Sanità, Agricoltura e Welfare devono lavorare insieme" per migliorare le politiche, che devono investire soprattutto le scuole.

"Stiamo facendo in modo che nei distributori degli istituti entrino frutta e parmigiano, ed è una battaglia durissima", ma l'Emilia-Romagna si sta impegnando a fondo, e ha pubblicato a proposito anche un volume guida: L'educazione alimentare in Emilia-Romagna.

ARC/PPH