2.12.2015 14:49

ARCHEOLOGIA: SERRACCHIANI, DIFENDERE CULTURA DALLA VIOLENZA

"Un'iniziativa culturale di alto livello, che al tempo stesso vuole attirare l'attenzione sull'importantissimo tema degli attacchi portati dal terrorismo fondamentalista al patrimonio culturale di tanti Paesi. Un tentativo che non riuscirà" ha detto la presidente.

Roma, 2 dic - "Un'iniziativa culturale di alto livello, che al tempo stesso vuole attirare l'attenzione sull'importantissimo tema degli attacchi portati dal terrorismo fondamentalista al patrimonio culturale di tanti Paesi. Un tentativo che non riuscirà". Così la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha definito la rassegna Il Bardo ad Aquileia che sarà inaugurata sabato 5 dicembre e che è stata presentata oggi a Roma al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT).

"Non si riuscirà a distruggere una memoria comune e minare le basi della convivenza tra popoli diversi - ha detto Serracchiani, ricordando attacchi e rapine compiute nel mondo a danni di diversi musei dalla furia iconoclasta". Per Serracchiani "è necessaria una grande battaglia culturale per opporsi alla violenza". Per questo occorre "avere gli strumenti per conoscere e capire a fondo il fondamentalismo e mettere in campo una forte alternativa ideale" facendo leva su Università, uomini di cultura, istituzioni" per poi "trasformare la conoscenza in azioni e comunicazione e adoperarsi con intelligenza nei confronti di chi non riesce a differenziarsi dalla marea montante del fondamentalismo, nella ricerca di un futuro di pace, nel rispetto della vita e dei costumi degli altri".

"Questa mostra ha un alto valore scientifico ma porta con sé anche uno straordinario messaggio per tenere aperte le strade del dialogo e della collaborazione in un momento difficile della storia", ha confermato il ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini. "È questo il modo migliore per fronteggiare il terrorismo, di tenere aperti i canali della collaborazione e di costruzione dei valori comuni e di far capire sempre di più che attorno al Mediterraneo vi sono millenni di storia comune che devono unirci e non dividerci", ha sottolineato il ministro.

"Riteniamo sia oggi utile e doveroso valorizzare queste testimonianze alla luce di quanto accade intorno a noi", ha spiegato il presidente della Fondazione Aquileia Zanardi Landi. "Per questo abbiamo deciso che questa mostra sarà la prima di un ciclo più esteso, denominato Archeologia ferita, con cui la Fondazione Aquileia, in collaborazione con la Soprintendenza e il Polo museale del Friuli Venezia Giulia, intende portare ad Aquileia - ha annunciato - altre significative opere d'arte, provenienti da musei e siti colpiti da attacchi terroristici".

Il progetto de Il Bardo ad Aquileia, sviluppato in collaborazione con la Camera di Commercio di Udine e partner privati, è stato accolto con entusiasmo dal ministro della Cultura tunisino Latifa Lakhdhar e dal direttore dell'Istituto Nazionale del Patrimonio Nabil Kallala, come ha indicato l'ambasciatore Mestiri, che ha messo in risalto l'amicizia tra Italia e Tunisia. Aquileia "scelta come luogo dove un tempo si celebrava la felice convivenza tra romani, giudei, greci e alessandrini cementata sul rispetto delle altrui religioni e nella capacità di accoglienza", ha evidenziato l'archeologo Louis Godart.

Il catalogo della mostra si apre con le prefazioni concesse dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e dal Presidente della Repubblica di Tunisia Beji Caid Essebsi. "L'esposizione ad Aquileia è un gesto di amicizia e l'affermazione, convinta e forte, che solo attraverso la riproposizione dei valori della cultura e della storia comune, sarà possibile sconfiggere la cieca violenza e la barbarie di chi vorrebbe proporre infondati scontri di civiltà", scrive Mattarella, mentre Beji Caid Essebsi sottolinea come "questo male del secolo chiamato terrorismo non ha patria. Di fronte al terrorismo tutti i popoli devono restare uniti nel proteggere il nostro patrimonio comune e rendere il nostro Mare Mediterraneo un anello di congiunzione e non un confine".

"Sicuramente un modo per rilanciare il sito di Aquileia, patrimonio dell'umanità, che può essere ulteriormente valorizzato", ha concluso la presidente Serracchiani, sottolineando che si tratta di "un'occasione per dire al mondo che abbiamo un patrimonio culturale straordinario, in tutto il Mediterraneo. In questo momento in alcuni casi è un'archeologia ferita, vorremmo che ci possa ritrovare di nuovo ad Aquileia, che storicamente è stata un luogo di incontro e di rispetto delle diversità".

ARC/PPD/EP