3.5.2016 14:01

TERREMOTO: SERRACCHIANI, RESURÎ ATTESTA CHE AUTONOMIA FVG E' VINCENTE

Roma, 3 maggio - Nella catastrofe sismica del 1976 il Friuli "diede l'esempio di come un popolo civile e determinato, sostenuto dallo Stato ma posto nelle condizioni di esercitare i margini della propria autonomia, possa prima superare la prova della ricostruzione e poi vincere la sfida della modernizzazione avanzata, senza lasciare ombre o macchie di speculazione o malaffare".

Sono le parole pronunciate dalla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio dove oggi è stato presentato in anteprima il documentario Resurî 1976-2016. 40 anni dal terremoto in Friuli alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini e di numerose autorità. Sono intervenuti con la loro testimonianza Giuseppe Zamberletti, allora commissario straordinario per il terremoto, e Diego Carpenedo, già senatore della Repubblica, consigliere e assessore regionale all'epoca della ricostruzione.

Resurî, realizzato dalle Produzioni televisive dell'Agenzia Regione Cronache (ARC) della Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la sede regionale della Rai per il Friuli Venezia Giulia e il contributo di Rai Teche, è stato accolto con commozione dalla platea e la sua anteprima proposta "nel cuore delle istituzioni", come è stato detto, segna l'inizio della fitta serie di eventi commemorativi del terremoto del 1976 che, ha evidenziato Serracchiani, "ha inciso le generazioni e fatto da spartiacque nella storia della nostra regione".

"Rinascita e identità: furono questi gli elementi attorno ai quali ritrovarsi con una classe dirigente unita, coraggiosa, che, al di là delle appartenenze politiche, seppe utilizzare al meglio gli strumenti dell'autonomia". Così si è espressa Serracchiani nel suo intervento che chiosa il documentario. "Ricordare questo è importante - ha concluso nel video la presidente della Regione - e diventa una risposta a quanti sostengono che la specialità rappresenti una sorta di privilegio anacronistico. Lo Statuto speciale si difende con i fatti, quarant'anni fa come oggi".

I drammatici soccorsi, la coesione istituzionale, il ruolo dei sindaci, delle prefetture, dei vigili del fuoco, delle forze armate e di polizia e dei volontari sono rivissuti in un documentario che racconta con immagini e interviste dell'epoca una tragedia in cui i friulani "non furono lasciati soli dalla comunità nazionale e internazionale" e che "ha lasciato in eredità la cultura del lavorare assieme". I furlans  si rimboccarono le maniche, come si ascolta dalle parole dell'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Insieme allo Stato, seppero, con tenacia, trasparenza e onestà, ricostruire secondo priorità condivise da tutti: prima le fabbriche, poi le case, poi le chiese.

Resurî riannoda i fili di una tragedia dalla quale sorse una ricostruzione non solo materiale ma anche culturale che spostava l'asse della storia del Friuli Venezia Giulia dalla marginalità verso una ruolo centrale, diventando innovativa sotto il profilo dell'organizzazione e della tecnologia. "Tutto questo - tradizione, identità e pluralità, apertura, responsabilità individuale e collettiva, autonomia - tutto questo è tuttora per noi il Modello Friuli", ha rilevato la presidente della Regione.

Nella grande platea di Palazzo Montecitorio sedevano oggi numerosi parlamentari e consiglieri regionali, guidati dal presidente dell'Assemblea del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop e dai vicepresidenti Paride Cargnelutti e Igor Gabrovec. La Giunta regionale era rappresentata, insieme alla presidente Serracchiani, dal vicepresidente Sergio Bolzonello e dagli assessori Paolo Panontin, Mariagrazia Santoro e Gianni Torrenti.

In prima fila la presidente della Rai Monica Maggioni e il presidente della Commissione Paritetica Ivano Strizzolo. L'Associazione Comuni terremotati e sindaci della Ricostruzione del Friuli era presente con il presidente Fabio Di Bernardo e il presidente onorario Franceschino Barazzutti e vicino a loro Francesco Pittoni, presidente del Fogolar Furlan di Roma, e Roberto Sancin, che guida l'Associazione triestini e goriziani in Roma Generale Licio Giorgieri.

Molto fitta la partecipazione di autorità diplomatiche, con gli ambasciatori Bogdan Benko (Slovenia), Ana Hrustanovic (Repubblica di Serbia), Giancarlo Kessler (Svizzera, Malta e San Marino), Peter McGovern (Canada) e Zeliana Zovko (Repubblica di Bosnia ed Erzegovina).

ARC/PPH/ppd