Pordenone, 17 mar - "Quello siglato oggi è un accordo che non
va ad alleggerire il lavoro della sanità regionale quanto invece
a velocizzare la campagna vaccinale in Friuli Venezia Giulia".
Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano
Fedriga in occasione della firma del protocollo di attuazione del
progetto "Ancora più sicuri in fabbrica" sottoscritto oggi a
Pordenone tra la Regione, Confidustria del Friuli Venezia Giulia,
Cgil, Cisl e Uil con il supporto dell'associazione Medici cure
primarie del Friuli occidentale e la Croce rossa. Il documento
sancisce le modalità con le quali provvedere alla vaccinazione
anticovid dei dipendenti che lavorano all'interno delle aziende
presenti nel territorio regionale.
Alla presenza dei presidenti di Confidustria Fvg Giuseppe Bono e
di quelli territoriali Alto Adriatico e Udine Michelangelo
Agrusti e Anna Mareschi Danieli, i rappresentanti sindacali
nonché del ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini
e del vicegovernatore della Regione con delega alla Salute
Riccardo Riccardi, Fedriga ha evidenziato l'importanza
dell'iniziativa siglata a Pordenone e che fa da apripista a
livello nazionale.
"Questo accordo - ha detto il governatore - è un atto di estrema
utilità poiché dimostra che esiste in questo momento una presa di
responsabilità collettiva in cui ognuno mette da parte le
legittime aspettative per dare il proprio contributo al fine di
velocizzare il più possibile la campagna vaccinale. Questo patto
dimostra come il Friuli Venezia Giulia si stia impegnando al
massimo per farsi trovare pronto a combattere la grande battaglia
sul fronte dell'approvvigionamento dei vaccini; adesso chiediamo
che altrettanto facciano anche le istituzioni internazionali.
Noi, anche con questo accordo siglato oggi, abbiamo schierato in
prima linea le nostre truppe: le armi ce le abbiamo, ciò che ci
servono ora sono quindi le munizioni, ossia le dosi, con le quali
poter essere il più incisivi possibile per sconfiggere il nemico
rappresentato dal virus. A ciò si associa poi il fattore "tempo":
reperito il vaccino, in una pandemia bisogna velocizzare
l'inoculazione per cercare di mettere al sicuro prima possibile
le persone e quindi far ripartire al più presto l'economia".
Su questo aspetto Fedriga ha evidenziato al ministro Gelmini
l'apprezzamento per il cambio di passo compiuto dal Governo e
dalla gestione commissariale sul fronte delle vaccinazioni. "Sono
molto soddisfatto - ha detto il governatore - per il nuovo piano
siglato dall'esecutivo nazionale e concordato con la Conferenza
delle Regioni, perché così si è riusciti a superare una
situazione che stava mettendo in crisi tutto il sistema
territoriale. La scelta di destinare le inoculazioni alle fasce
più deboli è certamente quella più corretta perché le persone più
fragili sono quelle che rischiano di più e la loro mancata tutela
poteva mettere a repentaglio anche i sistemi sanitari delle
Regioni".
ARC/AL/pph