55 interventi su numerosi comuni del Friuli Venezia Giulia
Ovaro, 12 dic - "Riparare ai danni causati dagli eventi meteo
avversi e operare con costanza per rendere sempre più sicuro il
territorio, per contenere il più possibile gli effetti negativi
del maltempo, per ridurre il rischio, lavorando sulla
prevenzione. Su questo abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare.
Ed è in questo quadro che si inserisce un ulteriore, nuovo e
importante finanziamento di 48 milioni di euro per il nostro
territorio, cui si aggiungono i quasi 2 milioni di euro erogati
per opere di somma urgenza, nell'immediatezza".
Sono le parole del vicegovernatore Massimiliano Fedriga
intervenuto con il vicegovernatore e assessore con delega alla
Protezione civile Riccardo Riccardi a Ovaro, nei spazi del Museo
Segheria del complesso Aplis, dove questa mattina sono stati
illustrati i nuovi fondi e contributi messi a disposizione per il
territorio colpito dall'evento meteo avverso del novembre 2019.
Presenti numerosi sindaci, a partire dal primo cittadino di
Ovaro, Lino Not.
"Fondamentale è stata l'alleanza tra tutti i soggetti coinvolti,
che hanno operato in piena e virtuosa sinergia: le
amministrazioni comunali, gli Edr, Fvg Strade, con la regia della
Regione - hanno detto Fedriga e Riccardi -. È grazie a questa
rete che la nostra Regione è riconosciuta a livello nazionale
come quella che più velocemente, e con efficienza e competenza,
ha messo, e mette a terra, i contributi erogati, a tutela delle
popolazioni e del territorio".
"Dal 2003 a oggi - ha sottolineato Riccardi - in Friuli Venezia
Giulia è stato investito un miliardo di euro per 4500 cantieri a
protezione del territorio e per riparare ai danni causati da
condizioni meteo avverse. Dal 2018 a oggi sono stati investiti
400 milioni di euro per 2500 cantieri. Cifre importanti per
interventi che si sono rivelati fondamentali: hanno reso più
sicuro il nostro territorio che, altrimenti, avrebbe riportato
danni ben più pesanti a seguito delle pesanti emergenze che si
sono verificate in questi anni".
Sono oltre 48 i milioni di euro destinati al territorio del
Friuli Venezia Giulia per gli interventi relativi all'aumento
della resilienza delle strutture e delle infrastrutture pubbliche
a seguito degli eventi meteo avversi del novembre del 2019, di
cui circa 20 milioni derivati dal Piano nazionale per la ripresa
e la resilienza (Pnrr) e per la restante parte assegnati alla
nostra Regione con ordinanze del Capo del Dipartimento della
Protezione civile nazionale", ha spiegato in dettaglio Riccardi.
Gli oltre 20 milioni di euro del Pnrr saranno impiegati per 17
interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio
residuo nelle aree colpite dagli eventi calamitosi; tutti gli
interventi sono finalizzati alla tutela della pubblica e privata
incolumità.
I 17 interventi interesseranno 16 comuni: Sappada, Rigolato,
Tolmezzo, Malborghetto Valbruna, Chiusaforte, Resia, Lusevera,
Tarcento, Forgaria nel Friuli, Trasaghis, Gemona del Friuli, San
Leonardo, Stregna, Fontanafredda, Cormons e Gonars. Cinque i
soggetti attuatori: Protezione civile regionale, Edr Udine,
Friuli Venezia Giulia Strade, Edr Gorizia e Comune di
Fontanafredda.
Gli altri fondi saranno utilizzati per altri 38 interventi, per
la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del
rischio idrogeologico: si tratta di interventi strutturali - per
mettere in sicurezza il territorio da frane, per ridurre il
rischio di allagamento -, e di interventi non strutturali per la
salvaguardia del territorio, la riqualificazione, il monitoraggio
e la prevenzione, con la finalità del ripristino delle condizioni
iniziali delle aree colpite e per garantire la resilienza dei
territori alle calamità naturali.
I 38 interventi interesseranno 31 comuni: Forni Avoltri,
Rigolato, Prato Carnico, Ravascletto, Comeglians, Cercivento,
Sutrio, Sauris, Arta Terme, Ampezzo, Lauco, Enemonzo, Socchieve,
Cimolais, Claut, Vito d'Asio, Clauzetto, Trasaghis, Resiutta,
Chiusaforte, Dogna, Pontebba, Malborghetto Valbruna, Tarvisio,
Nimis, Cividale del Friuli, San Pietro al Natisone, Caneva, Prata
di Pordenone, Mortegliano, Ronchi dei Legionari.
Sono 23 i soggetti attuatori: i Comuni di Arta Terme, Caneva,
Chiusaforte, Cimolais, Claut, Clauzetto, Dogna, Enemonzo,
Mortegliano, Nimis, Prata di Pordenone, Prato Carnico, Resiutta,
Rigolato, Sauris, Socchieve, Tarvisio, Vito d'Asio, gli Edr di
Gorizia, Pordenone e Udine, Friuli Venezia Giulia Strade e
Direzione centrale difesa dell'ambiente energia e sviluppo
sostenibile.
Gli interventi in totale sono 55.
Per far fronte gli interventi eseguiti nell'immediatezza
dell'evento del novembre 2019, la Regione aveva stanziato, in
prima battuta, oltre 1,5 milioni di euro, per svolgere, come
detto, lavori di somma urgenza, realizzati dalla Protezione
civile regionale.
Le opere allora si erano concentrate in 34 comuni; 43 interventi
inderogabili: nel dettaglio oltre 1,1 milioni di euro erano stati
messi a disposizione per la ex provincia di Udine, 49.000 euro
per la zona giuliana, più di 240.000 euro per il Friuli
Occidentale, oltre 88.000 euro per l'ex provincia di Gorizia.
Dal 3 al 20 novembre del 2019, il Centro funzionale decentrato
della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia aveva emesso 11
allerte regionali con 16 bollettini di aggiornamento e 24
bollettini di piena per i bacini del Livenza e del Tagliamento.
Con il decreto dell'8 novembre del 2019 era stato dichiarato lo
stato di emergenza sul territorio regionale. Stato di emergenza
che è stato riconosciuto il 2 dicembre del 2019 con delibera del
Consiglio dei ministri.
ARC/PT/pph