Il governatore è intervenuto in videoconferenza al convegno
organizzato a Monza dedicato agli enti intermedi
Bruxelles, 21 feb - "C'è la necessità di un ente intermedio
elettivo tra la Regione, la quale deve fornire le linee di
indirizzo nell'ambito di un'attività legislativa, e i Comuni, al
fine di declinare le scelte coerentemente alle realtà del
territorio e sapendo quali settori valorizzare".
Lo ha detto oggi, collegato in videoconferenza da Bruxelles, il
governatore Massimiliano Fedriga nel suo intervento al convegno
tenutosi a Monza e intitolato 'La riforma delle Province e il
modello lombardo'.
Come ha spiegato il massimo esponente della Giunta regionale, i
vertici dei nuovi enti intermedi devono essere elettivi affinché
siano una reale espressione della realtà popolare e della
rappresentatività dei territori.
Ripercorrendo le scelte adottate nella legislatura precedente al
suo insediamento, Fedriga ha ricordato come la Regione Friuli
Venezia Giulia a suo tempo sia stata tra le poche ad aver abolito
le Province, alimentando in questo modo una situazione caotica
sul piano amministrativo e del governo del territorio.
"Per questo - ha affermato Fedriga - abbiamo avviato un percorso
riformatore, che ha superato la prima lettura alla Camera,
confidando che la parte rimanente dell'iter sia rapida, al fine
di arrivare quanto prima alle elezioni per il governo delle nuove
province.
"L'azione della Regione - ha aggiunto il governatore - quindi va
avanti, dalle fondamenta che abbiamo costruito con gli Enti di
decentramento regionale (Edr), che garantiscono una struttura
alle nuove province attraverso un processo graduale di
trasferimento di personale e di funzioni, perché le due cose sono
strettamente complementari".
In relazione al piano nazionale, Fedriga, ha infine rimarcato il
concetto che la riforma introdotta con la Legge Delrio non ha
portato i miglioramenti auspicati e ha, anzi, creato difficoltà
operative per gli enti locali. "Tuttavia, per raggiungere lo
scopo di porre rimedio a questa situazione, è indispensabile che
le istituzioni territoriali siano dotate delle risorse
necessarie, proprio come è avvenuto in Friuli Venezia Giulia dove
abbiamo strutturato gli Edr con personale e funzioni. Non
operando in questo modo, si rischia infatti di non essere in
grado di rispondere alle esigenze dei territori, con evidenti
ricadute negative - ha concluso - sulla qualità dei servizi
erogati ai cittadini".
ARC/GG/ma